RESPIRO LIBERO
Percorso Individuale di Rieducazione del Respiro
Un metodo breve per interrompere gli schemi motori nocivi e ritrovare una respirazione naturale, fluida e spontanea.
Se soffri da tempo di difficoltà respiratorie, sai che possono condizionare tutta la tua vita: la salute, il lavoro o lo studio, lo svago, le relazioni sociali e di coppia. Quello che forse non sai è che una respirazione alterata, se viene trascurata, può avere sul lungo termine conseguenze per la tua salute. Fai benissimo a preoccupartene, e sei nel posto giusto per risolvere il problema.
Grazie al percorso Respiro Libero puoi ristabilire rapidamente una respirazione normale, anche dopo molti anni di difficoltà respiratorie.
Ti facciamo una promessa.
Ti ascolteremo (davvero!) e non sottovaluteremo mai il tuo disagio (ci occupiamo proprio di questo e sappiamo le difficoltà che comporta). Siamo abituati a essere contattati da persone che, troppo spesso, si lamentano di non essere stati compresi o addirittura ascoltati solo superficialmente.
Fino ad ora, quanti hanno saputo dirti precisamente qual è il problema e offrirti una soluzione? Già al colloquio gratuito che proponiamo potrai avere una maggiore comprensione di quello che ti sta accadendo.
Il percorso si svolge in 4-6 sedute individuali di circa un’ora, dal vivo presso il nostro centro a Padova, oppure online, a tua scelta.
Grazie a Respiro Libero:
Verifichiamo insieme se questo percorso è davvero adatto alla tua situazione.
Cosa puoi ottenere
Dopo aver completato Respiro Libero vedrai il tuo respiro in modo diverso, come un tuo alleato e non un tuo nemico. Ti ricorderai com'è respirare bene in modo spontaneo e automatico. La trasformazione è quasi sempre permanente.
Scopri tutti i dettagli.
Questi sono messaggi reali che ben rappresentano quelli che riceviamo continuamente dai lettori di questo sito:
“Sono mesi che sento fame d’aria, circa 3 mesi fa sono finito in ospedale per un attacco di panico e nessuno sa darmi una soluzione… ho fatto diversi esami, tutto a posto, ma il problema rimane!!”
Mi sembra di non completare il respiro, che non entri aria sufficiente e che debba iperventilare. Ho dolori intercostali e un senso di nodo alla gola.”
“Salve, sono un ragazzo sano di 26 anni che da circa 2 mesi soffre di difficoltà respiratorie molto simili a quelle da voi descritte. Ho continuamente bisogno di fare dei respiri profondi o sospiri e spesso non riesco a completarli. Mi capita spesso anche di cercare di sbagliare senza riuscirci. Molto spesso, dopo vari respiri incompleti noto anche che mi si indurisce l'addome. Si recente sono stato dal medico e mi ha fatto una lastra ai polmoni e esami del sangue e ha detto che era tutto a posto.
Sospettando che il motivo fosse reflusso gastrico, mi ha prescritto un trattamento per il reflusso che però non ha migliorato la mia situazione.
Il secondo sospetto del dottore era ansia. Sono convinto che quest'ansia derivi appunto dal pensiero di non riuscire a respirare come si deve e che il tutto sia diventato un circolo vizioso. L'unico sollievo che trovo durante le giornate è quando suono qualche strumento musicale, perché mi distraggo a tal punto che non ci penso e respiro automaticamente, ma appena smetto di suonare mi ritorna il pensiero e ritorna il tutto. Ogni tanto mi fa anche male il torace ai lati dallo sforzo. La situazione sembra peggiorare dopo i pasti quando magari mangio tanto.”
“Ho bisogno di una consulenza per capire se il mio è un problema di ansia o di salute...ho provato il respiro diaframmatico ma senza risultati. E ogni giorno vivo col disagio del mio respiro, sono sempre consapevole di esso. Non é quasi mai spontaneo, mi sento soffocare anche se continuo a respirare senza effettivamente essere ostruita da qualcosa.”
“Non credo di aver nessuna patologia respiratoria, ma ultimamente sento come una sensazione di dover fare un respiro profondo ogni tanto (spesso questo respiro profondo è fatto di petto) e quando succede sento come se si bloccasse a livello dello sterno (questa sensazione è abbastanza recente, una decina di gg). Ho pensato di aver il diaframma bloccato.
Questo anche perché noto quando corro che ad un certo punto (quando sono più in affanno) il respiro si blocca proprio a quel livello lì (questa sensazione invece l'ho da molto più tempo…non ricordo neanche da quando). Noto anche che questa sensazione di fare un respiro profondo/sbadiglio avviene anche ad esempio se sono fuori con amici o durante la giornata (come se avessi sonno).
“Ho sempre oppressione al petto, senso di costrizione, affanno e fame d’aria cronica da anni.
La situazione è invalidante e mi spaventa molto”
Ti riconosci in queste situazioni?
Forse anche tu soffri di uno o più di questi sintomi:
Se la tua risposta è SÌ ad anche solo alcuni di questi punti è probabile che i tuoi sintomi siano legati a un’alterazione respiratoria, come ad esempio un’iperventilazione. Le conseguenze a lungo termine possono essere molto pesanti, perciò non sottovalutare la situazione e non rimandare ancora.
Prima di tutto: sappi che puoi ristabilire un respiro fluido e agevole anche dopo molti anni di difficoltà respiratorie.
Ma per farlo, è utile capire meglio la situazione in cui ti trovi.
È possibile che il tuo disagio sia comparso di recente, o che tu ne soffra da tempo ma abbia aspettato, sperando che prima o poi sarebbe passato da solo. Oppure che ti fosse scomparso tempo fa, ma che ora si sia ripresentato.
È anche possibile che tu abbia già fatto degli accertamenti medici, ma senza definire l’origine del tuo problema. È frequente, in questi casi, ritrovarsi ad avere consultato diversi specialisti, effettuato esami a diversi livelli (con notevole investimento di tempo e denaro) senza mai ricevere risposte e indicazioni chiare. Forse anche tu ti sei sentito dire che la causa del tuo problema è l’ansia o lo stress, ma non hai trovato trattamenti specifici per liberarti dei tuoi sintomi.
Passare mesi o anni con un disagio che nessuno sa davvero spiegarti (figuriamoci risolverti!) porta naturalmente frustrazione, sfiducia, e crescente ansietà. E nulla di tutto ciò aiuta a ritrovare un respiro libero e tranquillo…
Purtroppo, questa situazione è più frequente di quanto puoi pensare, perché anche nell’ambiente medico questo disturbo è poco conosciuto, e spesso liquidato come un problema di scarsa importanza.
Se ce l’hai da un po’, probabilmente per te ha importanza eccome, perché ne hai provato le conseguenze sulla tua pelle.
Altri effetti, seppure meno evidenti in un primo momento, possono essere più dannosi sul lungo periodo, sia sul piano fisico, sia su quello psichico. Ad esempio:
Più passa il tempo e lasci correre, e più rischi di abituarti, di perdere sensibilità agli effetti profondi del disturbo, e subire danni di lungo periodo.
Nota che il respiro non è semplicemente un’attività meccanica in cui certi muscoli allargano e restringono i polmoni.
La respirazione è una delle funzioni essenziali dell’organismo, un nodo centrale in una rete di sistemi.
Il respiro, te ne sarai reso conto, è influenzato dalle emozioni, e in caso di turbamento prolungato, un’alterazione respiratoria può diventare cronica.
Ma il respiro è anche influenzato da fattori meccanici come tensioni muscolari e abitudini posturali, e da disagi di ogni genere come dolori vari, reflusso gastroesofageo, sinusiti, allergie e molto altro.
Ne è influenzato, e li influenza a sua volta.
Questo ha implicazioni sia negative, sia positive.
Cominciamo dalle cattive notizie: quando un disturbo è legato a così tanti fattori, può essere difficile individuarne la causa. Può essere che anche tu, quando ti sei rivolto a degli specialisti, abbia ricevuto risposte discordanti sull’origine del tuo problema. Di questo, però, puoi smettere di preoccuparti, perché al di fuori di una patologia specifica e conclamata (come una patologia ostruttiva o restrittiva), un’alterazione respiratoria può essere eliminata anche senza individuarne le cause.
Il vero problema, semmai, è che una respirazione compromessa va molto presto a influire sulle altre funzioni vitali fondamentali, e quindi rende tutto l’organismo sia più vulnerabile, sia debole/stressato, sia più sofferente, laddove vi siano già disturbi attivi.
Allo stesso tempo - e per la stessa ragione - correggere un problema di respirazione ha un effetto rivitalizzante e riequilibrante su tutto il corpo e la psiche.
Non a caso, le condizioni del respiro sono ritenute un’indicatore generale del benessere dell’organismo nel suo insieme.
Insomma: fai bene a preoccupartene!
Purtroppo, quando vai in cerca di soluzioni, quelle che ti vedi proporre potrebbero non aiutarti come vorresti.
possibile Soluzione nr. 1
“Rilassarsi” o “ridurre lo stress”.
In effetti, il respiro è sensibile all’umore, cambia con il cambiare delle emozioni, e attraversare lunghi periodi di tensione, stanchezza, abbattimento eccetera può alterarlo in modo cronico. Ma la questione non è semplice come può sembrare.
Prima di tutto, lo stress fisico o emotivo ha effetti complessi e non scontati. Ci sono alcuni che vedono alterarsi la propria respirazione nel momento in cui una situazione stressante si risolve. Questo può sembrare strano, ma se ci pensi, una situazione stressante può spingere corpo e mente verso prestazioni più alte per superare la criticità, e quando la minaccia cessa o si allenta, il corpo “abbassa la guardia” e torna in modalità normale, dove però accusa il problema. Hai mai sentito di persone afflitte da dolori cronici o acuti, che quando rischiano di cadere smettono di provare dolore per il tempo necessario a salvarsi dalla caduta, per poi tornare doloranti poco dopo? Il meccanismo è simile.
Certo, a volte vi è una chiara relazione tra tensione mentale/emotiva e alterazione respiratoria; oltretutto, le sensazioni di un respiro problematico sono collegate ad alcune aree del cervello legate allo “stato di emergenza” (non respirare = morire), e innescano un circolo vizioso di allarme e disagio.
Ma se, di fronte ai sintomi cronici di un respiro irregolare, stentato, affannoso, qualcuno minimizza e ti suggerisce che basti “rilassarti”, significa che non ha mai avuto nulla di simile a questo problema, e non lo conosce da vicino nemmeno come osservatore. In sé, il consiglio è giusto. Il problema è che, a volte, è più facile a dirsi che a farsi.
Non sa cosa voglia dire non riuscire a completare un respiro, sentire che l’aria non scende, o non basta, e dover tentare e ritentare ogni volta con sospiri o sbadigli. Non sa che, anche quando si riesce a mandare giù l’aria, dopo un po’ ricomincia tutto da capo. Tantomeno sa cosa succede quando NON ci si riesce.
Se “ridurre lo stress” e “rilassarsi” fosse così facile, probabilmente non si arriverebbe nemmeno ad avere problemi del genere, no? Interrompere volontariamente le proprie tensioni fisiche o mentali è tutt’altro che facile, a prescindere dall’impegno, soprattutto quando persistono condizioni esterne obiettivamente difficili. Semplicemente, a volte la vita è difficile e stressante, e non possiamo “spegnere” le nostre tensioni come premendo un interruttore, soprattutto quando ansia e stress sono condizioni croniche.
In ogni caso, all'interno del percorso "Respiro Libero", apprenderai anche dei sistemi semplici per rilassarti. Questo avverrà nel momento in cui sarai in grado di farlo. Alcune persone ne rimangono sorprese.
possibile Soluzione nr. 2
Farmaci e psicofarmaci
Esistono rimedi farmacologici che facilitano il respiro, e in alcuni casi possono essere efficaci, almeno nell’immediato. Questo, però, non significa che siano infallibili, né che siano adatti a disattivare il disturbo là dove viene innescato.
Il problema è che, pur rimuovendo temporaneamente il sintomo, i farmaci tendenzialmente non fanno nulla per risolvere il problema. Se questa è la “soluzione” che adotti, sarai sempre costretto a fare uso dei farmaci, il che ha…
Inoltre, nei casi in cui il medico attribuisce la respirazione alterata all’ansia, è frequente che vengano prescritti degli psicofarmaci. In questo caso, la persona si trova di fronte alla spiacevole alternativa tra una respirazione alterata e una psiche alterata. Non è strano che gran parte delle persone che ci contattano lo facciano anche nella speranza di sottrarsi a questa scelta.
possibile Soluzione nr. 3
L'addestramento della respirazione volontaria
È possibile che anche tu, nella tua ricerca di soluzioni, abbia già provato tecniche di controllo del respiro, come la respirazione diaframmatica (quando si parla di respiro, viene sempre fuori…probabilmente perché molti conoscono solo quella tecnica). Ma se stai leggendo questa pagina, probabilmente quelle tecniche non hanno risolto il tuo problema, o almeno non del tutto, e questo è normale e prevedibile.
Le tecniche e gli esercizi di respiro possono avere effetti meravigliosi sul corpo e sulla psiche. Esistono metodi secolari o millenari (Pranayama, Qi Gong…), e anche scuole recenti, che usano il controllo del respiro in modo approfondito e sofisticato, con risultati che vanno dall’utile all’incredibile.
Ma quasi nessuno di questi metodi è concepito per trattare una respirazione notevolmente e cronicamente alterata; e quelli che lo sono tendono a essere lunghi e complicati.
Certo, le tecniche possono avere effetti benefici lì per lì. Ad esempio, applicando delle tecniche di respirazione per il rilassamento, possiamo attivare momentaneamente il sistema nervoso parasimpatico, e se l’alterazione della respirazione è dovuta all’ansia, possiamo vedere il respiro calmarsi e rallentare. Ma il beneficio, probabilmente, è solo temporaneo: quando smettiamo di controllare coscientemente la respirazione, l’alterazione riemerge.
E questo è il punto.
Non è possibile impostare la respirazione controllandola volontariamente, e poi riprodurla spontaneamente quando rilassiamo il controllo su di essa. Per mantenere quel tipo di respirazione dovremmo pensarci continuamente, il che è impossibile. E anche pensarci di frequente, correggendo la respirazione volontariamente ogni volta, risulta difficoltoso e non di rado controproducente.
Quello che alcuni psicologi chiamano “eccesso di coscienza del respiro”, infatti, è associato all’ansia legata all’alterazione: più ci pensi, più fai fatica. Questo aggiunge ulteriore disagio e frustrazione a quelle sensazioni fastidiose (fame d’aria, respiro corto, etc) che condizionano l’intera giornata.
È evidente, quindi, che l’addestramento della respirazione volontaria non può correggere un’alterazione della respirazione spontanea; quello che vogliamo è che il respiro si normalizzi, appunto, spontaneamente, senza doverci pensare.
Una volta fatto questo, se vorrai, puoi beneficiare benissimo di tutte le tecniche respiratorie che farai.
A volte, intorno al terzo o quarto incontro, si possono inserire alcune tecniche respiratorie. A questo punto, tecniche che sembrava impossibile praticare, risulteranno facili e intuitive.
Qual è, allora, una soluzione?
E cosa significa, davvero, “respirare bene”?
L’idea sbagliata di cui liberarsi è che esista la respirazione “corretta”, un unico schema motorio (ad esempio la famosa respirazione diaframmatica) al di fuori del quale ogni modo di respirare è “scorretto” e aberrante.
Basta osservare il mondo animale per capire quanto sia assurda questa idea. Ad esempio, avrai avuto modo anche tu di osservare dei cani: tipicamente, la respirazione dei cani varia in modo ampio, visibile e udibile a seconda dei momenti, per esempio quando corre, quando è eccitato per un gioco o l’arrivo del padrone, quando avviene un rituale di corteggiamento e accoppiamento, quando segue una pista con l’olfatto, quando difende il territorio, quando si assopisce o è a riposo.
Il cane - come tutti i mammiferi - non ha un unico e statico schema motorio di respirazione: il suo respiro cambia, si adatta, risponde alle situazioni che l’animale incontra. Altrettanto è vero per gli esseri umani. Se quando corro, o quando ho paura, aumenta la ventilazione, la risposta del corpo è corretta e funzionale: sta aumentando la quantità di ossigeno nel sangue e sta eliminando l'anidride carbonica per sostenere o prepararsi a un’attività fisica più intensa. Molto diverso è se la ventilazione aumenta quando sono seduto sul divano!
Ecco, quindi, cosa significa respirare bene: respiriamo bene quando il nostro respiro risponde agli stimoli ambientali adattandosi alle presenti circostanze. Non esiste una respirazione “corretta” universale; esistono invece tanti tipi di respirazione, ciascuna appropriata o non appropriata a seconda delle circostanze.
La respirazione spontanea funzionale, inoltre, non è appresa: è innata.
Alla nascita, il bambino non ha bisogno di “imparare” a respirare, come impara a svolgere attività più complesse e specializzate come suonare uno strumento, o praticare uno sport secondo le sue regole. Ognuno di noi nasce con una dotazione di programmi biologici innati che lo rendono adatto alla vita nel suo ambiente naturale, e la respirazione è tra i più basilari.
Non hai bisogno di “imparare” a respirare bene, perché sei nato con quella abilità. Hai mai sentito di un neonato sano che avesse problemi di respirazione?
“Fatto sta che ADESSO non riesco a respirare bene, perché? Cosa è successo?”
Tutti nasciamo con i necessari schemi motori della respirazione già “installati” e perfettamente funzionanti. Ma come succede per altri istinti, altre abilità innate, anche quelle della respirazione possono, nel corso del tempo, venire inibite o alterate.
Le esperienze che facciamo nel corso della vita influiscono sui nostri meccanismi e comportamenti, compresa la respirazione.
La trasformazione inizia non appena iniziamo ad interagire con il mondo. Ad esempio, la respirazione si sviluppa in modo diverso a seconda di come il bambino viene allattato. È dimostrato che l’allattamento artificiale predispone maggiormente ad una respirazione orale, a causa di una differente coordinazione tra suzione, deglutizione e respirazione.
Anche la scuola fa la sua parte. Abbiamo avuto modo di constatare come meccanismi di alterazione respiratoria siano già presenti in alcuni bambini stressati da particolari situazioni alla scuola elementare. In altri casi erano subentrati in seguito alla separazione dei genitori.
Se poi sono presenti allergie o lievi forme d’asma, anche queste situazioni possono provocare alcuni cambiamenti. Secondo alcuni studi, un terzo delle persone che soffrono di asma presentano anche iperventilazione.
Gli eventi che possono interferire con la respirazione e gradualmente distorcerne gli schemi motori sono i più vari, e includono:
Come vedi, non si tratta di eventi rari e particolari, ma di cose che più o meno, nella vita, ci troviamo tutti ad affrontare.
Avere una respirazione imperfetta (rispetto alle doti innate), infatti, non è raro, ma è anzi la condizione più comune. Disturbi come l’iperventilazione rappresentano solo un grado di intensità maggiore del problema; il meccanismo è lo stesso per tutti. Nel corso della tua vita, è successo qualcosa che ha provocato un’alterazione temporanea, che in seguito al ripetersi dello stesso o altri vissuti problematici, è diventata cronica. Non fartene una colpa: anche in questo, l’organismo reagisce in modo del tutto istintivo, fuori dal tuo controllo cosciente. Tutti affrontiamo la vita come meglio possiamo, rispondendo e adattandoci alle situazioni che ci presenta.
A volte, questo adattamento risulta purtroppo in una respirazione alterata.
La buona notizia è che...
proprio perché la respirazione spontanea è così reattiva agli stimoli! - è possibile ripristinare una respirazione agevole e appropriata alle circostanze…e spesso è più facile di quanto puoi pensare.
Come si fa?
Ricordi che tutti nasciamo con degli schemi motori di respirazione perfettamente funzionali? Il comportamento respiratorio può venire alterato negli anni, ma i programmi biologici originari sono ancora presenti e integri. È solo che i nuovi schemi generati nel corso di un adattamento a situazioni innaturali o vissute con difficoltà si frappongono, limitando l’accesso a quelli innati.
Per ripristinare una respirazione normale non occorre imparare da zero nuovi schemi, o correggere quelli disfunzionali attuali; è sufficiente “suggerire” al corpo come accedere a quelli originari, già pronti e perfetti.
In altre parole: basta fare un “reset” del sistema.
Che cosa può restituirti l’accesso agli schemi motori originari della respirazione naturale?
Respiro Libero è un percorso individuale di semplici esercizi fisici capaci di restituirti un respiro agevole e naturale.
NON prevede esercizi di respirazione
L’esperienza ci insegna che l’unico approccio veramente efficace per intervenire sulla respirazione spontanea è quello indiretto. Agire volontariamente sulla respirazione NON può ripristinare gli schemi innati; essendo l’alterazione non conscia, anche il ripristino della respirazione naturale deve avvenire a livello non conscio e spontaneo.
NON richiede di conoscere i vissuti all'origine del disturbo
La riconnessione agli schemi motori innati avviene indipendentemente dai vissuti in seguito ai quali la respirazione si è alterata. Non dovrai rievocare eventi del tuo passato, né condividere i tuoi problemi e paure, ma solo eseguire gli esercizi sotto la guida dell’istruttore.
PUÒ essere seguito facilmente da tutti
Respiro Libero è adatto a qualsiasi età, livello di forma fisica, abilità motorie eccetera. Il disturbo colpisce persone di ogni tipo, e i nostri esercizi sono concepiti per potersi adattare a tutti gli individui e le situazioni.
Cosa dice chi ha provato
“
Da due anni avevo difficoltà a respirare, oppressione al torace e sospiri continui. Già dopo una settimana aver iniziato il percorso di Rieducazione Respiratoria il peso al petto è sparito. Dopo sono spariti anche i sospiri continui e sento di respirare bene. Ho ripreso a fare attività fisica dopo anni che lo desideravo.
Lucia S.
39 anni, commessa
“
Mi mancava il fiato tanto da non riuscire a completare nemmeno una spirometria e a camminare più di 2 minuti di fila. Avevo necessità di fare una operazione ma ero troppo debole e non si fidavano. Grazie a Francesco del Laboratorio del Respiro mi sono ripresa, cammino, completo una spirometria "decente" e sono riuscita a operarmi.
Antonella D.
75 anni, casalinga
“
Tempo fa ho avuto un pneumotorace. Anche dopo l'operazione respiravo male e avevo dolore. Dovevo sbadigliare spesso e mi affaticavo subito. Giocare a basket era diventato difficile. Già dopo 2 settimane di esercizi specifici ho visto un cambiamento in partita. In poche sedute ho risolto il problema.
Alessandro S.
17 anni, studente
Verifichiamo insieme se questo percorso è davvero adatto alla tua situazione.
Il tuo istruttore:
Francesco Schiraldi
Laureato in Scienze Motorie presso l’Università di Padova, è l’ideatore e fondatore del Laboratorio del Respiro. Francesco si occupa di respirazione da oltre 15 anni, 10 dei quali dedicati alla risoluzione delle alterazioni respiratorie.
Le lunghe esperienze nel mondo delle discipline orientali, delle arti marziali, degli sport subacquei e del Movimento Arcaico hanno arricchito la sua conoscenza dei meccanismi dell’apprendimento motorio, e della loro applicazione nella ricerca del benessere totale della persona.
Francesco è il creatore di un programma di esercizio fisico specifico per ridurre l’iperventilazione basato sullo stimolo di risposte neurali che risvegliano nell’organismo schemi motori e respiratori efficaci in modo del tutto spontaneo, senza necessità di “apprendere” nuove abilità o competenze.
Dal 2012 si occupa inoltre di miglioramento della prestazione sportiva, proponendo percorsi di ottimizzazione dei gesti tecnici e coordinazione respiro-movimento.
Centinaia di persone hanno superato i loro disturbi respiratori o elevato le proprie prestazioni atletiche a un nuovo livello grazie ai suoi percorsi.
Il tuo istruttore:
Francesco Schiraldi
Laureato in Scienze Motorie presso l’Università di Padova, è l’ideatore e fondatore del Laboratorio del Respiro. Francesco si occupa di respirazione da oltre 15 anni, 10 dei quali dedicati alla risoluzione delle alterazioni respiratorie.
Le lunghe esperienze nel mondo delle discipline orientali, delle arti marziali, degli sport subacquei e del Movimento Arcaico hanno arricchito la sua conoscenza dei meccanismi dell’apprendimento motorio, e della loro applicazione nella ricerca del benessere totale della persona.
Francesco è il creatore di un programma di esercizio fisico specifico per ridurre l’iperventilazione basato sullo stimolo di risposte neurali che risvegliano nell’organismo schemi motori e respiratori efficaci in modo del tutto spontaneo.
Dal 2012 si occupa inoltre di miglioramento della prestazione sportiva, proponendo percorsi di ottimizzazione dei gesti tecnici e coordinazione respiro-movimento.
Centinaia di persone hanno superato i loro disturbi respiratori o elevato le proprie prestazioni atletiche a un nuovo livello grazie ai suoi percorsi.
Cosa succede quando completi Respiro Libero?
Immagina cosa proveresti a passare anche solo una settimana in cui:
Ci sono poi tutti quei benefici che arrivano con il passare dei mesi.
Vi sono in te risorse interne sopite o mai attivate, che gli esercizi di Respiro Libero vanno a mobilitare e rendere disponibili, generando così benefici che si fanno sentire non solo sul respiro, ma in vari ambiti, sul piano sia fisico, sia mentale:
Forse hai dimenticato come ti sentivi prima di sviluppare una respirazione alterata.
Hai dimenticato quali erano i tuoi livelli di energia, in che spazio mentale abitavi, e come vivevi i rapporti; forse il tuo respiro si è alterato così presto che non hai mai nemmeno avuto modo di manifestare il tuo potenziale senza questo impedimento.
Ma ora, questo può cambiare. Respiro Libero è un’occasione di guarigione e crescita personale che va ben oltre la rimozione di sintomi isolati, per elevare il tuo benessere a tutti i livelli.
Respirerai bene in modo spontaneo e automatico, "come tutti gli altri”; respirerai come e anche meglio di prima che il problema arrivasse a complicarti la vita.
"E se dopo aver completato il percorso mi torna il problema?"
Anche se ogni tanto dovessi avere delle ricadute, non sarà più come prima, perché
- ormai conoscerai a memoria le tecniche del percorso, e potrai utilizzarle facilmente a casa, in autonomia;
- hai raggiunto uno stato maggiore di consapevolezza delle dinamiche che ti portano a reagire in questo modo
- in ogni caso non sarà più come la prima volta dato che il tuo corpo si sarà ormai ricollegato agli schemi respiratori originari;
- mi puoi contattare e possiamo vedere insieme cosa fare.
Esatto: potrai facilmente riprenderti anche nel caso in cui il disturbo riemergesse di tanto in tanto. La vita continuerà a portarti le sue sfide, certo, e se il tuo corpo tende ad accusare i suoi “colpi” con alterazioni respiratorie, gli eventi potrebbero un giorno provocarti delle ricadute. Ma grazie agli esercizi di questo percorso, potrai affrontarle sul nascere.
"In cosa consiste il percorso esattamente? Come si svolge?"
Lo scopo di Respiro Libero è stimolare il sistema nervoso in modo da interrompere gli schemi motori che causano l’alterazione respiratoria, e far riemergere gli schemi motori innati e funzionali. Il cambiamento deve essere spontaneo e permanente.
Il de-condizionamento richiede di solito tra le 4 e le 6 sessioni individuali, che si svolgono ogni 15 giorni circa. Puoi ricevere la tua sessione dal vivo, presso il nostro centro al Poliambulatorio Villa Ferri Medica, o se ti è più comodo, anche online (chiamata Zoom). Il percorso è lo stesso sia nel metodo, sia nei risultati.
Ad ogni appuntamento ti verranno trasmessi esercizi che potrai svolgere in totale autonomia tra una sessione e l’altra. Gli esercizi andranno svolti quotidianamente, per un tempo di circa 15 minuti.
Si tratta di movimenti immediatamente comprensibili e alla portata di tutti, in cui verrai guidato passo per passo durante le sessioni, e per i quali avrai anche a disposizione un riassunto scritto.
Ecco come si svolge il percorso nel dettaglio:
FASE 1 – Ampliamento respiratorio (1° incontro)
Questa prima fase serve ad ampliare le possibilità respiratorie. In questo modo sarai in grado di accedere a schemi di respiro ottimali in modo spontaneo.
FASE 2 – Calmare il sistema nervoso, rafforzare i muscoli (2°- 3° incontro)
Continuando a ristrutturare gli schemi del respiro, in questa fase utilizziamo movimenti capaci di indurre una condizione di maggior calma, mantenendo e migliorando la forza muscolare.
FASE 3 – Il respiro naturale (4° incontro + eventuale 5° e 6° incontro)
A questo punto è possibile portare l’attenzione sul respiro senza che questo provochi alterazione e disagio. È possibile dirigere volontariamente il respiro, cosa che facciamo con una tecnica specifica, che va a migliorare ulteriormente l’equilibrio ricostruito. Da limite, il respiro è diventato uno strumento.
Questa fase può richiedere un 5° e 6° incontro, in quanto nel percorso consideriamo tutti i disagi che possono contribuire a peggiorare la respirazione. Ad esempio, problemi muscolari alla schiena o al collo vengono affrontati, diminuiti o risolti.
FASE 4 – Potenziamento di aspetti specifici
In base alle necessità e alle richieste si possono affrontare aspetti legati ai gesti sportivi, all’utilizzo della voce, all’utilizzo del respiro in determinate circostanze.
Cosa dice chi ha provato
“
Soffro di asma e, nonostante la terapia, nei momenti importanti le crisi si ripresentavano. Con il percorso di Rieducazione Respiratoria ho trovato un equilibrio diverso e una maggiore sicurezza. Non vado più in crisi di respiro come prima e sono più veloce in gara e in allenamento. Ho poi vinto il titolo italiano e ho partecipato al campionato europeo e al mondiale.
Giulia D.
16 anni, studentessa e canoista
“
Non riuscire a completare un respiro. Una sensazione che mi ha accompagnato per molto tempo. Praticando gli esercizi, giorno dopo giorno, me ne sono liberata in poche settimane. Ho proseguito poi con incontri periodici per migliorare la prestazione nello sport.
Sonia R.
33 anni, impiegata
“
Avevo le apnee notturne e altri sintomi che mi debilitavano molto. Ho girato mezza europa in cerca di soluzioni, ma risultava sempre che non avevo niente (e quindi nessuna cura). Ho fatto il percorso al Laboratorio del Respiro. Non ho più problemi di apnee e mi sento in forma. Ho ricominciato a uscire di casa.
M. Z.
82 anni, insegnante in pensione
Verifichiamo insieme se questo percorso è davvero adatto alla tua situazione.
Rilevazione oggettiva dei risultati
Risultati rilevati con il Nijmegen Questionnaire dopo 2 mesi (ovvero 4 sedute) di pratica degli esercizi di Respiro Libero:
PRIMA
DOPO
Risultati rilevati con Asthma Control Test (ACTTM) dopo 3 mesi (ovvero 6 sedute) di pratica degli esercizi di Respiro Libero (test tratto da www.ilmiorespiro.it):
PRIMA
DOPO
Risultati rilevati con il Six Minutes Walking Test (6MWT).
N.B. si tratta di persona anziana malata (BPCO).
PRIMA
DOPO
DOMANDE FREQUENTI
Le alterazioni della respirazione, e in particolare i sintomi dell’iperventilazione sono più comuni di quanto puoi pensare. Purtroppo, per le persone con il tuo problema è tipico sentirsi diverse e isolate, perché il disturbo non viene discusso e messo a fuoco come altri a cui viene data più importanza negli ambienti medici.
Noi, però, lo conosciamo molto bene proprio perché - essendo tra i pochi in Italia che lo trattano in modo specifico - riceviamo ogni giorno richieste di informazioni e consulenze, e abbiamo visto negli anni centinaia di casi in tutte le varianti. Questo ci ha dato modo di approfondirne il funzionamento e di perfezionare il metodo risolutivo che ora proponiamo.
La soluzione può sembrarti “semplice” nell’esecuzione, specialmente in confronto ad altri approcci più costosi e meno efficaci, ma costruirla ha richiesto anni di studi, sperimentazioni e pratica. Respiro Libero è un percorso attualmente unico in Italia e, a quanto ne sappiamo, al mondo.
No, la stragrande maggioranza degli esercizi NON richiedono di portare l’attenzione sul respiro, perché NON funzionano tramite il controllo volontario della respirazione.
Gli esercizi che usiamo agiscono sul sistema nervoso per interrompere gli schemi motori che inibiscono la respirazione agevole, e stimolare la riconnessione agli schemi motori originari. Non ci interessa la respirazione volontaria; per eliminare i sintomi fastidiosi di una respirazione alterata, occorre correggere la respirazione spontanea.
In altre parole: consideriamo il trattamento riuscito solo quando la persona torna a respirare bene senza doverci pensare, in modo automatico. Tipicamente, ci si accorge della differenza proprio realizzando che - diversamente da prima - per tutto il giorno (la settimana, il mese) NON c’è stato nulla che ha attirato la nostra attenzione sul respiro, perché è fluito libero e spontaneo..
Gli esercizi richiedono circ a 15 minuti al giorno. Sono semplici, alla portata di tutti (corporatura, età, livello di forma fisica), e riceverai un riassunto scritto per aiutarti nell’esecuzione.
Le risposte al trattamento variano secondo il caso individuale in base a fattori come l’intensità del disturbo, la sua durata nel tempo, le abitudini di vita, eccetera.
Nella maggioranza delle persone si vedono miglioramenti importanti fin dalla seconda settimana, e i sintomi spariscono del tutto o quasi entro il secondo mese di pratica.
Se hai da tempo sintomi intensi, no, non c’è.
Considera che spesso le persone arrivano da noi dopo aver cercato una soluzione per anni, spendendo molto tempo e soldi senza risultati soddisfacenti. Considera anche che - come spiegato più sopra - una alterazione respiratoria importante protratta nel tempo ha conseguenze pesanti sulla salute, per non parlare della serenità nel quotidiano.
Un percorso effettivamente risolutivo di 4-6 sedute, con un impegno di circa 15 minuti al giorno tra una seduta e l’altra, è una soluzione molto rapida rispetto alla normale durata e all’impatto di un disturbo simile, nei casi in cui non viene risolto.
Se invece hai sintomi più lievi e recenti, e non pensi di aver bisogno di essere seguito individualmente da un esperto con un percorso personalizzato, ti consiglio di provare Calma e Ossigeno, un videocorso che ho realizzato insieme ad altri professionisti del settore. L’obiettivo del corso è costruire gradualmente abitudini che supportino efficacemente il benessere psicofisico di base con il minimo impegno di tempo ed energie, e va ad agire sui “grandi pilastri” della salute: il sistema cardiocircolatorio, la respirazione, la digestione e il sistema nervoso.
Calma e Ossigeno è particolarmente indicato per contrastare gli effetti di una vita stressante, ansiogena, e ristabilire l’equilibrio e la forza di un organismo provato; se il tuo disturbo è emerso in seguito a un periodo di vissuti emotivamente difficili (tristezza, dolore, preoccupazione, ansietà, conflitto…), è probabile che sia esattamente quello di cui hai bisogno. Puoi trovare il videocorso qui. (Per trasparenza: Laboratorio del Respiro non riceve alcun compenso dalla vendita di Calma e Ossigeno.)
Questo succede comunemente in campo medico: ci sono problemi apparentemente semplici che tuttavia restano per molti senza soluzione, perché non vengono ritenuti abbastanza gravi da fare ricerca, o perché ci si accontenta di “rattoppi” e palliativi a breve termine.
Siamo gli unici - finora - a proporre questo percorso perché:
- siamo (purtroppo) gli unici ad aver analizzato così approfonditamente il problema
- lo sviluppo del percorso è relativamente recente, e ha richiesto anni di studi e sperimentazioni
- la standardizzazione e diffusione di una procedura in campo medico ha i suoi requisiti e tempi tecnici; finora ci siamo concentrati su come eliminare il disturbo nel modo più efficiente per chi ne soffre, non sulla diffusione del metodo tra specialisti.
Verifichiamo insieme se questo percorso è davvero adatto alla tua situazione.
DISCLAIMER
I percorsi motori non sono sostitutivi della terapia medica, ma sono un ausilio di tipo non sanitario che, in determinati casi, può agevolare la riduzione della terapia. L’eventuale riduzione della terapia è sempre valutata e decisa dal medico curante. Le informazioni contenute in questo sito hanno uno scopo divulgativo e non intendono sostituire il parere del proprio medico curante.
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