Il senso di oppressione al petto è un sintomo molto comune, anche in chi ha disagi respiratori. Potresti percepirlo più come un peso o più come qualcosa che stringe. Ognuno percepisce il sintomo in modo soggettivo.
Potrebbe essere che tu ne abbia già parlato con qualcuno senza ottenere risposte soddisfacenti. O magari è addirittura stato sminuito il tuo disagio e sei stato liquidato con qualche frase di circostanza. O magari tu stesso/a lo sminuisci credendo che sia normale o giudicandoti esagerato/a.
Lo so che ormai siamo sempre più abituati a considerare normale vivere con dolori, disagi e malattie. Pensa a quante persone si rassegnano a vivere con il mal di schiena. Vorrei dirti, però, che di solito l’oppressione al petto e tutti gli altri disagi respiratori si possono risolvere. Anzi, l’oppressione al torace è uno dei primi sintomi che sparisce durante il nostro percorso di rieducazione respiratoria.
Senso di oppressione al petto o dolore?
Prima di tutto una distinzione tra sintomi che potrebbero assomigliarsi.
Le seguenti sono indicazioni di massima e si riferiscono a quello che succede solitamente. Se hai qualche dubbio meglio contattare il medico o andare al pronto soccorso una volta in più che una volta in meno. In ogni caso già al telefono con il 118 puoi trovare personale competente.
In questo articolo non ci riferiamo a:
- Sensazione, solitamente acuta e improvvisa, di dolore al petto. Questo dolore, che spesso tende a diffondersi verso il braccio o la mandibola è un segno di possibile infarto miocardico.
- Sensazione acuta e improvvisa causata da pneumotorace, ovvero il collasso di un polmone. Tipicamente viene descritta come una pugnalata e il dolore è localizzato in base alla zona colpita. A questo segue una forte mancanza di respiro.
- Dolore da reflusso gastroesofageo. Tipicamente sensazione di bruciore percepito dietro lo sterno.
- Dolore generalizzato e bruciante in seguito a inspirazione dovuto all’inalazione di sostanze tossiche.
Ora che abbiamo fatto le dovute distinzioni, possiamo entrare più nel dettaglio.
Oppressione al petto senza disagio respiratorio
In questo caso l’origine del disagio è prevalentemente a causa di un eccesso di tensione dei muscoli.
Il più delle volte non è difficile da risolvere e, con qualche accortezza, si può evitare che si ripresenti o comunque ridurre al punto che non sia più fastidiosa.
Va detto che spesso una piccola alterazione del respiro è comunque presente, anche se non percepita o comunque sopportabile. Ti consiglio di osservare l’andamento dei sintomi. Se vedi che piano piano peggiora o iniziano a comparire dei respiri più profondi, ti consiglio di affrontarlo subito.
In questi casi, di solito, è sufficiente la metà del percorso (circa 3 sedute) per risolvere il problema.
Senso di oppressione al petto con alterazioni della respirazione
Un sintomo tipico di chi ha alterazioni respiratorie è proprio il senso di oppressione o costrizione del torace. Se ne soffri saprai bene che è più come un fastidio o un dolore costante o ricorrente che una fitta momentanea ed acuta. A qualcuno può irradiarsi verso la schiena e magari raggiungere le scapole, verso i fianchi o tra le costole o anche verso la mandibola o la testa. Ad altri rimane localizzato sul torace. È del tutto normale che in alcuni momenti sia più presente e in altri meno.
Quando l’origine è un’alterazione respiratoria, sono presenti anche sensazioni come: mancanza d’aria, respiro incompleto, necessità di fare sbadigli o respiri profondi, incapacità a fare un respiro profondo, ecc. Potrebbe essere che ancora non ci hai fatto caso oppure che le sensazioni respiratorie sono ancora sotto la soglia di disagio. Questo dipende dalla sensibilità di ognuno di noi. A molte persone si accentua la sensazione di oppressione proprio quando provano a fare un respiro più profondo.
Le ragioni per cui una alterazione respiratoria causa proprio questo sintomo dipendono principalmente da:
- Sovra-utilizzo abituale della muscolatura toracica e respiratoria accessoria. Questo avviene anche per le tensioni al collo e tra le scapole.
- Alterazione dell’equilibrio acido-base del sangue con conseguente alcalosi e/o acidosi respiratoria e metabolica.
- Alterazioni a carico di calcio, potassio e magnesio
Chi fa esperienza di questa sensazione può avere anche:
- difficoltà a fare un respiro soddisfacente
- la percezione che l’aria rimanga nella parte alta del torace
- necessità di sospirare e sbadigliare spesso e/o difficoltà a completare lo sbadiglio
- agitazione e/o frustrazione quando se ne accorge
- respiro corto
- dispnea per piccoli sforzi
- necessità di respirare con la bocca
Ecco alcune situazioni in cui può essere presente questo sintomo
Asma. In chi ha l’asma questa sensazione riflette il disagio respiratorio derivante dalla broncocostrizione. In molti casi si può rimediare con l’utilizzo di un broncodilatatore.
Crisi di panico. Questo è l’esempio estremo di iperventilazione. È una situazione improvvisa, a volte inaspettata, di escalation di ansia e di paura in cui la respirazione cambia e accelera in modo consistente. Il dolore/fastidio al petto spesso è presente in questa situazione. Insieme a questo possono essere presenti: sudorazione, palpitazioni, paura di perdere il controllo, brividi, mancanza di equilibrio, intorpidimento, tremori e sensazione di soffocamento. Tutti questi sono i sintomi tipici dell’iperventilazione cronica portati al massimo livello. La figura professionale di riferimento per questi disturbi e sicuramente lo psicologo. Il nostro percorso, in questi casi, risulta un utile supporto che può tranquillamente essere utilizzato insieme al percorso psicoterapeutico.
Iperventilazione cronica (sindrome da iperventilazione). Chi soffre di iperventilazione tende ad avere molto spesso oppressione al petto, anche tutti i giorni in modo continuativo. Infatti, in questi casi, essendo alterata la respirazione abituale (che tende ad essere più veloce e alta) le tensioni muscolari e le altre alterazioni sono costanti. L’iperventilazione può essere di origine psicologica (es. ansia) o essere conseguenza di alcune malattie o condizioni fisiche particolari. In ogni caso, è sempre possibile rieducare la respirazione e diminuirne la frequenza.
Come rimediare
Una volta accertato che la sensazione di oppressione è accompagnata anche da sintomi respiratori, è possibile procedere a migliorare la respirazione. Proprio eliminando l’iperventilazione il senso di oppressione toracica svanisce.
Inizialmente si può avere beneficio anche lavorando esclusivamente sull’estensione della muscolatura coinvolta. Sicuramente dà sensazioni piacevoli. Il problema, però, è che se rimane l’alterazione respiratoria, la sensazione tenderà a ripresentarsi continuamente. Ecco perché ritengo che non abbia molto senso, nel lungo periodo, impostare una soluzione mirata per l’oppressione e basta e invece serva reimpostare la respirazione.
Le persone che seguiamo durante la Rieducazione Respiratoria di solito riferiscono che è uno dei sintomi ad andare via per primo, anche quando la situazione non si è ancora risolta completamente.
Oltre a questa fastidiosa sensazione al petto,
hai anche difficoltà a respirare bene?