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La dispnea fa paura

La dispnea è un sintomo spesso angosciante e che fa paura. Se non è contrastata genera un veloce decadimento funzionale. La pigrizia non c’entra.

La dispnea, quella sensazione di mancanza di fiato, è un sintomo diffuso in molte situazioni diverse, patologiche e non. Non è avvertita in modo uguale da tutti e le reazioni possono essere personali. Infatti l’American Thoracic Society ha definito la dispnea come “un’esperienza soggettiva di disagio respiratorio che consiste in sensazioni qualitativamente distinte che variano in intensità” e “deriva dall’interazione tra fattori fisiologici, psicologici, sociali e ambientali e possono indurre risposte fisiologiche secondarie e comportamentali“.

Nelle patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la dispnea è un sintomo angosciante, debilitante e quasi onnipresente. La sua presenza causa una ridotta tolleranza all’esercizio e spinge gradualmente ad abbandonare qualsiasi sforzo. Questo purtroppo innesca un circolo vizioso di indebolimento e decadimento funzionale.

Fermare (o rallentare) questo circolo vizioso è fondamentale e un buon programma di esercizio è consigliato. Può davvero fare la differenza. Si ritorna a vivere. Purtroppo però a volte non è facile. Per programmare una strategia di aiuto alla persona è indispensabile capire anche cosa prova. Per chi soffre di dispnea impegnarsi in una pratica di attività fisica, o compiere qualsiasi sforzo, significa sottoporsi volontariamente a sensazioni estremamente spiacevoli.

La dispnea fa paura

Quando si parla di dispnea, oltre alle implicazioni meccaniche e fisiche, è importante considerare l’impatto psicologico ed emotivo. I segnali che iniziano ad intercorrere tra cervello, polmoni e muscoli coinvolgono varie aree cerebrali e non solo quelle relative ai centri del respiro. Il risultato è che si attivano varie emozioni, tra cui la paura. E se ci pensi bene ha molto senso da un punto di vista evolutivo e di sopravvivenza. Senza aria non possiamo restare.

Dopodiché non è ancora finita ma subentra un’altro problema: sapere in anticipo che si sta per andare in dispnea. Questa situazione, chiamata anticipazione della dispnea, ha anch’essa un effetto significativo sulle emozioni e sul comportamento. Anche qui si innesca la paura. Come reazione si inizia a iperventilare e compiere lo sforzo sarà ancora più faticoso. Chi poi pratica esercizio fisica generalmente avrà ancor maggiore dispnea e ansia.

La pigrizia c’entra poco.

È importante allora aiutare queste persone a superare la paura di provare dispnea durante o in previsione dell’attività fisica.

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