Dolore cervicale e respiro possono essere strettamente collegati. E’ possibile che la modalità respiratoria sia causa del dolore o che lo aggravi. E a sua volta la cervicalgia può modificare il respiro.
Il dolore cervicale è quel dolore localizzato a livello posteriore del collo. A volte può diffondersi alle spalle e alle braccia e può rendere difficoltosi i movimenti.
Le cause possono essere numerose e varie come ad esempio un trauma, posture errate, tensioni dovute allo stress, ernia, malocclusioni, movimenti errati e molto altro. L’origine può essere una o una concomitanza di fattori. E’ opportuno riferire il disagio al proprio medico.
Alcune delle conseguenze sono:
- cefalea,
- vertigini,
- disturbi della vista (es. offuscamenti) e dell’udito (es. ronzii)
- problemi nella deglutizione.
- irradiazione del dolore al braccio e/o alla mano
- difficoltà ad eseguire i movimenti
- interferenze negli schemi respiratori
E’ anche possibile che sia la modalità respiratoria a generare o aggravare il dolore cervicale.
Non dimenticare mai la visione d’insieme, anche in un “semplice” dolore cervicale
Prima di procedere permettimi di ricordare che le informazioni qui descritte sono una parte di una complessa rete di intrecci e interscambi. Per semplicità parliamo di cause ed effetti uno per volta ma tutto si influenza a vicenda. Per recuperare una buona salute è sempre opportuno dare uno sguardo il più possibile alla situazione nel suo complesso, compresa la componente psicologica.
Dolore cervicale e respiro
Qualsiasi dolore modifica il respiro. E’ una reazione automatica del nostro organismo e ci porta a respirare più velocemente (con conseguenze sulla chimica del sangue).
Il dolore cervicale è particolarmente connesso perché è in grado di modificare la biomeccanica del torace e quindi il movimento respiratorio. Una situazione tipica è una respirazione prevalentemente toracica e ritmicamente irregolare.
Chi soffre di dolore cervicale in molte occasioni presenta:
- Riduzione dei valori spirometrici
- Ridotta forza muscolare respiratoria
- Interferenze nella postura e stabilizzazione della colonna vertebrale
- Ipocapnia
Al contrario può succedere che inizino prima i problemi respiratori. Si avverte una respirazione difficile, non si riesce a completare un respiro, si sbadiglia o sospira spesso, ecc. Insomma, si hanno tutti i sintomi dell’iperventilazione. Questo particolare modo di respirare può influire sulla salute del collo in vari modi. Per esempio:
- per un eccesso dell’utilizzo della muscolatura toracica per respirare
- per un eccesso di tensione su schiena, mandibola, collo, coste, pavimento pelvico.
- per un indebolimento della schiena a causa dell’affaticamento del diaframma e della muscolatura lombare.
Ricorda poi che avere un respiro “alto”, veloce e irregolare, a prescindere dalla causa, può avere molte altre conseguenze fisiche (es. tensioni, fatica e stanchezza) e psicologiche (es. agitazione, ansia). Spesso sono lievi e dopo un po’ ci si abitua, tanto da pensare che sia normale essere così.
Cosa fare
Oltre alle opportune cure mediche e fisioterapiche è stato dimostrato che intervenire direttamente sulla respirazione ha un ruolo importante.
Specifici training respiratori possono migliorare l’espansione del torace, il range del movimento cervicale e diminuire l’intensità del dolore.
Oltre a questo, non sottovalutare la pratica di attività fisica generale costante.
Un percorso di miglioramento della salute che tiene conto di più ambiti di intervento è presumibilmente più efficace e dà benefici più duraturi.
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