La dispnea, quella fastidiosa sensazione di “mancanza d’aria” o di “respiro corto”, è un sintomo tipico di alcune patologie respiratorie ma non solo. Si può risolvere.
Si differenzia dal classico “fiatone” (il normale aumento della ventilazione durante l’esercizio) perché subentra già con piccoli sforzi e non si percepisce solo la fatica, ma anche una incapacità a respirare.
Chi ha la dispnea?
La dispnea solitamente è esperienza comune in chi soffre di patologie respiratorie ostruttive o restrittive, in chi è debilitato fisicamente a causa della sedentarietà o dell’età e in chi ha disordini respiratori dovuti a particolari stati psicologici.
Anche se viene descritta sempre in modo simile, l’intensità del disagio che si prova è una sensazione molto soggettiva. Se non si è mai provata è difficile capire di cosa si tratta. Si può provare a paragonarla al “fiatone” dopo una corsa veloce ma non è la stessa cosa.
Il fastidio, o in alcuni casi la paura, di provare questa difficoltà respiratoria porta ad evitare lo sforzo (cosa che non succede con il “fiatone”) creando la condizione per sentirla sempre di più.
Cos’è in pratica la dispnea
E’ una sensazione soggettiva di fatica e difficoltà a respirare durante uno sforzo, anche lieve, che si accompagna normalmente a un eccesso di anidride carbonica. Questa condizione stimola il centro respiratorio che porta ad aumentare la velocità e la profondità del respiro.
Può essere causata da:
- limiti polmonari,
- mancanza di allenamento,
- debolezza della muscolatura respiratoria,
- poca coordinazione con eccessivo spreco energetico,
- disordini degli schemi respiratori (es. iperventilazione, frequenti apnee durante gli sforzi)
Perché con alcuni sforzi non succede?
Parliamo ora di persone che non hanno patologie. Un caso molto frequente è quello di chi riferisce di non avere problemi quando si allena ma di averne per sforzi più piccoli durante la quotidianità. In questi casi abbiamo osservato che i motivi più comuni sono due.
C’è una discrepanza tra forza generale e forza della muscolatura respiratoria
Se ad esempio ti alleni sulla cyclette o quando usi il treadmill afferri la barra con le mani, sappi che per respirare ti stai aiutando anche con altri muscoli. Il risultato sarà una stimolazione inferiore dei muscoli respiratori. Non ti deve sorprendere se poi, quando cammini all’aperto o esegui altri movimenti, senti più fatica.
Non c’è sincronia tra movimento e respiro
L’esempio classico è di chi si fa una rampa di scale quasi tutta in apnea. Se smetto di respirare frequentemente durante gli sforzi (anche piccoli) attivo i meccanismi della dispnea e mi ritroverò più facilmente senza fiato.
Purtroppo questo succede anche se ci si allena. Ti faccio un esempio. Durante un tipo di allenamento molto tecnico e “astratto” (nel senso che non replica movimenti della quotidianità) come ad esempio gli esercizi in palestra si usa la respirazione secondo una serie di regole. Pensa a come l’inspirazione e l’espirazione sono controllate durante i movimenti di “apertura e chiusura”, anch’essi molto controllati, oppure alla manovra di Valsalva nello squat.
Se da un lato imparare bene la respirazione durante gli esercizi è molto utile, dall’altro purtroppo può creare delle difficoltà fuori dalla palestra quando i movimenti non seguono più la tecnica. La mancanza di coordinazione movimento-respiro può creare un disagio, soprattutto se va ad aggiungersi a reazioni respiratorie durante periodi stressanti.
Come diminuire o eliminare la dispnea.
L’obiettivo è riconquistare la capacità di eseguire uno sforzo in modo che la quotidianità non sia più limitata. Per fare questo è necessario diminuire o eliminare la dispnea.
Le persone con cui abbiamo lavorato e che hanno rimosso questo problema hanno ripreso una vita più attiva da subito.
Per fare questo ci sono vari strumenti. Solitamente i risultati migliori si hanno con l’utilizzo combinato di più di uno. Qui ne trovi 3.
L’allenamento fisico di resistenza.
E’ sicuramente un buon consiglio. Ci sono però due scogli da superare. Il primo è iniziare e mettere in conto di sopportare la dispnea, il secondo è dare continuità. Per sentire i benefici non basta una volta ogni tanto.
Il nostro consiglio è: fallo con gradualità e se necessario chiedi aiuto. Prediligi movimenti senza vincolare le braccia. Se utilizzi il treadmill meglio non afferrare la sbarra. In questo modo alleni di più la muscolatura respiratoria.
L’allenamento respiratorio
Soprattutto in casi di forte debolezza della muscolatura respiratoria (condizioni patologiche) una buona riabilitazione prevede anche esercizi mirati di rinforzo di questa muscolatura.
E’ stato osservato che è utile in alcuni casi a diminuire la sensazione di fatica e a migliorare la capacità di eseguire uno sforzo anche in chi è obeso.
Il nostro consiglio è: superata la fase di riabilitazione inizia anche la rieducazione respiratoria e al movimento. In questo modo saprai applicare meglio la forza respiratoria riconquistata.
Rieducazione Respiratoria e allenamento della coordinazione motoria
Per poter diminuire e/o risolvere la dispnea è necessario utilizzare bene il respiro e abbassare il dispendio energetico del respiro stesso (anche i muscoli respiratori si affaticano) e del movimento. Il risultato è che, a parità di compito eseguito, si fa meno fatica.
Per fare questo, quando lo proponiamo al Laboratorio del Respiro, lavoriamo principalmente su tre cose:
- economia della respirazione: ristabilire schemi di respiro più funzionali
- economia del movimento: creare una sinergia e un ritmo di movimento senza che alcuni distretti muscolari tesi ne compromettano la funzionalità
- sincronia respiro-movimento: riscoprire il modo migliore di modulare il respiro durante l’attività.
Di solito lo proponiamo prima dell’inizio dell’allenamento di resistenza e dopo (o al massimo durante) la riabilitazione.
E’ un sistema che permette di diminuire velocemente la dispnea (e quindi rimuove il primo limite al movimento) senza mai innescare la sensazione di fatica.
Anche l’allenamento della forza può avere un ruolo all’interno di questo processo e sicuramente è utile inserirlo. L’importante è modularlo sulla base dell’esigenza respiratoria.
Se hai domande o vuoi informazioni sul nostro percorso scrivici a info@laboratoriodelrespiro.it
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