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Difficoltà a respirare profondamente e nessun esame positivo? Cosa fare

Ci sono persone che hanno difficoltà a respirare profondamente e non riescono ad avere una diagnosi chiara. Si fanno tutti gli accertamenti possibili ma non si arriva ad una conclusione e quindi, di conseguenza, ad un rimedio efficace.

In particolare esiste una situazione, poco diagnosticata, che non emerge da esami specifici.

In letteratura viene chiamata sindrome da iperventilazione o respiro disfunzionale ed è una di quelle problematiche che si nascondono dietro al: “lei non ha nulla”.

Soffrire di sintomi fastidiosi e non sapere perché, o addirittura sentirsi dire di non avere niente, è decisamente frustrante. Pensare di dover convivere a tempo indeterminato con sensazioni come un respiro incompleto è insopportabile.

Un questionario utile per chi ha difficoltà a respirare

Se ti ritrovi in quanto scritto sopra, sappi che oltre 30 anni fa è stato redatto un questionario che fa al caso tuo: il Nijmegen Questionnaire.

difficoltà a respirare Nijmegen Questionnaire

Se lo osservi brevemente ti accorgerai che sono inseriti sintomi apparentemente lontani da quelli classici respiratori. Questo non deve sorprenderti perché un’alterazione respiratoria, a prescindere dalla causa, ha conseguenze sull’intero sistema.

Un esempio su tutti è come un respiro accelerato e superficiale modifichi i livelli di calcio e magnesio nel sangue causando un irrigidimento degli arti. Oppure, anche se nel questionario non è presente, anche alcune situazioni di dolore lombare sono da riferire ad un affaticamento del diaframma e ad una respirazione difficile.

In generale, nei disturbi dello schema respiratorio, aumentano i livelli di ansia e apprensione, che possono essere sufficienti per alterare il controllo motorio. L’iperventilazione si manifesta con alcalosi respiratoria, costrizione della muscolatura liscia, percezione acuta del dolore, accelerazione dei riflessi spinali, aumento dell’eccitabilità del sistema corticospinale, iperirritabilità degli assoni motori e sensoriali, cambiamenti nei livelli di calcio e magnesio (Chaitow 2004).

Se vuoi compilare il questionario ricorda che nel Nijmegen Questionnaire un punteggio oltre il 23 suggerisce una diagnosi positiva di sindrome da iperventilazione. Ricorda anche che stiamo parlando di un questionario, con i suoi pregi ma anche limiti, quindi raccomandiamo in ogni caso una visita prima di giungere a conclusioni facili e affrettate.

Cosa fare se hai difficoltà a respirare profondamente?

Ecco cosa ti consigliamo in base alla nostra esperienza.

1. Una visita pneumologica

Per prima cosa serve escludere l’asma o alterazioni delle vie aeree e questo lo puoi fare attraverso una visita specialistica pneumologica.

Escluse problematiche particolari non ti scoraggiare se per caso ti ritrovi di fronte ad una non-risposta tipo: “lei non ha nulla” oppure “è solamente stress”.

Anche se potrebbe sembrarti di essere punto e a capo, l’aver escluso una patologia è una buona notizia.

E’ chiaro che se tu non avessi nulla avresti impiegato energie, tempo e denaro per qualcosa di più divertente. Meglio allora, se succede di sentire esclamazioni simili, interpretarle più come un: “gli esami dicono che lei non ha alcune patologie, quindi non so”.

2. Considerare un supporto psicologico

Sappiamo benissimo che alcuni sono diffidenti verso questa opzione. Indipendentemente dal motivo, che sia ad esempio per un vecchio retaggio che attribuisce ancora una connotazione negativa rivolgersi ad uno psicologo o per una, più o meno inconscia, paura di scoperchiare un vaso di Pandora, il risultato è che ci si preclude un’opportunità per stare meglio.

Che si voglia o no i disturbi respiratori sono fortemente connessi con alcuni disagi psicologici e non sarà un’ opinione a cambiare questo fatto (ad es. vedi qui e qui).

3. Il percorso del Laboratorio del Respiro

Negli anni abbiamo perfezionato un percorso di attività motoria specifico per chi ha difficoltà a respirare profondamente e che ripristina un buon grado di benessere e una respirazione più funzionale.

La struttura del percorso e la pratica motoria proposta si basano su un’idea ben precisa: si può ripristinare un buon respiro solo se si guarda al sistema nel suo complesso.

Per poter comprendere cosa intendiamo è importante iniziare a concepire le modalità respiratorie (anche quelle che creano disagio) come delle reazioni, dei rimedi fisiologici che mettiamo in atto per “tirare avanti”. Pensa allora che se hai un respiro accelerato, questa condizione è una soluzione provvisoria che hai trovato per non stare ancora peggio.

Tutte le persone da noi seguite hanno riferito di essere migliorate nel modo di respirare di pari passo ad un miglioramento generale della loro condizione psico-fisica.

Al contrario persone che sono arrivate avendo praticato per molto tempo esercizi respiratori senza dedicarsi anche agli altri aspetti avevano spesso rafforzato disfunzionalità che hanno richiesto più tempo per essere risolte.

Come non si può risolvere un problema di postura pensando di stare dritti non si può risolverne uno respiratorio solamente pensandoci.

In ogni caso, si può migliorare la respirazione. Basta il giusto approccio.

Se anche tu hai difficoltà a respirare profondamente e vuoi saperne di più contattaci a info@laboratoriodelrespiro.it o al 392.3055363.

Saremo lieti di aiutarti.

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Bibliografia

van Dixhoorn J, Duivenvoorden HJ. Efficacy of Nijmegen Questionnaire in recognition of the hyperventilation syndrome. J Psychosom Res. 1985

Chaitow L. Breathing pattern disorders, motor control, and low back pain. Journal of Osteopathic Medicine. 2004