Avere difficoltà a respirare dal naso altera inevitabilmente la respirazione e ha degli effetti che è meglio evitare. Le ragioni che portano a questo comportamento sono varie e non hanno a che fare solo con l’ostruzione delle vie. I rimedi, ovviamente, dipenderanno dalla causa.
La difficoltà a respirare dal naso può essere avvertita perché si russa, perché ci si ritrova spesso con la bocca o la gola secca o perché si sente l’aria che entra e esce troppo velocemente. A volte invece non ci si accorge di questo. Può essere ad esempio che sia ormai una abitudine presente da anni e che quindi venga percepito come normale.
Perché è, per lo più, preferibile respirare dal naso
Abbiamo più modalità di respiro. Ognuna può avere senso in un determinato momento. Non esiste quindi un solo modo buono per respirare. Ecco perché dire che dovremmo respirare di pancia è una semplificazione talmente eccessiva da arrivare ad essere sbagliata.
Lo stesso vale per la via da cui scegliamo di far entrare l’aria. Se possiamo respirare sia dal naso che dalla bocca evidentemente è perché ci servono entrambi i modi. Non è quindi sbagliato a priori respirare dalla bocca.
Ci sono però delle differenze che vale la pena considerare.
Il naso ha la funzione di filtrare, riscaldare e umidificare l’aria. E questo non è da sottovalutare, soprattutto se si pensa a quanta aria passa durante una giornata.
Poter respirare dal naso poi ha altri effetti. Ad esempio:
- sulla frequenza respiratoria che generalmente è più bassa;
- sull’attivazione del sistema nervoso parasimpatico;
- sugli emisferi cerebrali
- sulla percezione sensoriale del respiro stesso che porta a non attivare sistemi di emergenza.
Semplificando possiamo dire che respirare maggiormente dal naso permette di essere più calmi, rilassati e concentrati.
La difficoltà a respirare dal naso può essere dovuta a…
1. Impedimenti strutturali al passaggio dell’aria
- muco (raffreddore, sinusite, allergia, polipi, …)
- restringimenti (deviazioni del setto, postura, …)
La figura specialistica competente per una valutazione della pervietà delle vie aeree è il medico otorinolaringoiatra.
Ricorda, una leggera deviazione del setto nasale è molto comune nella popolazione e non determina necessariamente problemi. Solitamente l’intervento si rende necessario quando la deviazione causa particolari deposito e si è predisposti a frequenti infiammazioni.
In pratica, se hai spesso il raffreddore durante tutto l’anno è meglio controllare.
In altri casi può essere sufficiente un riallineamento posturale per liberare spazio.
Se la situazione è durata nel tempo può accadere di essersi abituati. In questo caso vedi il punto 4.
Attenzione! Non abusare di spray nasali. Potrebbero esserci effetti collaterali.
2. Affaticamento durante uno sforzo
Quando lo sforzo si fa intenso la respirazione si fa più veloce, più profonda e si iniziano ad usare più muscoli per respirare. La capacità di scambiare aria infatti può aumentare fino a …
E’ anche del tutto normale attivare, ad un certo punto, la respirazione orale. In questo modo siamo in grado di utilizzare fino a metà della spesa energetica che utilizzeremmo per respirare dal naso. Questo è estremamente utile se lo sforzo si deve protrarre per un periodo breve.
Fino a qui non c’è nulla di male.
Succede però che si abusi della respirazione orale anche in sforzi minori e prolungati come, ad esempio durante una corsa di resistenza.
In questo caso, dato che parliamo di situazioni di svago e non di sopravvivenza o necessità, può convenire cambiare strategia. Ecco che si può programmare una progressione di allenamento per poter sostenere il più possibile una respirazione nasale. Semplicemente si può rallentare o alternare la corsa alla camminata.
Può anche essere utile un lavoro di riprogrammazione dello schema. Ovvero, attraverso la pratica di particolari esercizi di coordinazione, è possibile ripristinare l’attivazione prevalente della respirazione nasale in modo spontaneo. Il vantaggio è che non serve più pensarci.
3. Sensazione di mancanza d’aria dovuta ad ansia e paura
Se un avvenimento potenzialmente pericoloso ci coglie all’improvviso reagiamo in modo del tutto automatico. Ci attiviamo pronti per combattere o fuggire. Battito del cuore e respiro aumentano prima di compiere lo sforzo fisico.
In questo caso la respirazione orale risulta più conveniente.
Fino a qui tutto bene. E’ un meccanismo indispensabile.
Possono subentrare disagi quando questo meccanismo è attivo in modo persistente, anche se a intensità più lieve. Ad esempio in situazioni in cui è presente uno stato ansioso.
Il problema è che il meccanismo si potrebbe autoalimentare. La sensazione di mancanza d’aria infatti attiva il “circuito della paura” che può trasformarsi in un circolo vizioso: ansia > alterazione respiratoria > ansia > …
Sicuramente un supporto psicologico indirizzato a trattare la condizione di ansia può essere utile.
In ogni caso, il percorso di rieducazione respiratoria che abbiamo creato permette di ripristinare un buon respiro indipendentemente da quanto si stia lavorando sull’ansia.
Non è raro infatti che alcune persone ci riferiscano di come il disagio respiratorio continui a creare problemi nonostante stiano lavorando sulla causa. Un po’ come se ormai fossero abituati.
Ecco, in questo caso si può “resettare” la respirazione.
4. Input/abitudine
A prescindere dalla causa (o più spesso dalle cause) succede di sentire che la respirazione non è delle migliori.
E’ dimostrato ad esempio che essere stati allattati artificialmente predispone ad un rischio maggiore di respirazione orale (trovi altre info qui).
Altre volte succede che per molti anni si è dovuto respirare dalla bocca. Ad esempio se si ha sofferto di allergie, sinusiti o ostruzioni delle vie aeree. Anche se il disturbo è passato o ci si è operati al naso la respirazione può non tornare comunque nasale, anche se il passaggio si è liberato.
Prima di rassegnarsi e pensare “ormai respiro così” è utile sapere che si può correggere la respirazione.