Secondo le aggiornate linee guida GINA (Global Initiative for Asthma) del 2015 l’asma è una malattia eterogenea, generalmente caratterizzata da infiammazione cronica delle vie aeree. L’asma è definita dalla storia di sintomi respiratori come respiro sibilante, mancanza di respiro, senso di costrizione toracica e tosse che variano nel tempo e nell’intensità, insieme ad una variabile limitazione del flusso respiratorio.
Queste variazioni sono spesso innescate da fattori come l’esercizio fisico, allergeni o esposizioni irritanti, cambiamento del tempo o infezioni respiratorie virali. Sintomi e limitazione del flusso aereo possono risolversi spontaneamente o in risposta ai farmaci, e possono talvolta essere assenti per settimane o mesi.
D’altra parte, i pazienti possono sperimentare episodiche riacutizzazioni dei sintomi che possono essere pericolose per la vita e portare un onere significativo per i pazienti e la comunità. L’asma è di solito associata a iperreattività delle vie aeree a stimoli diretti o indiretti, e con l’infiammazione cronica delle vie aeree. Queste caratteristiche di solito persistono anche quando i sintomi sono assenti o la funzione polmonare è normale, ma può normalizzarsi con il trattamento.”
Per farla facile… Le vie aeree sono tubi in cui scorre l’aria dentro e fuori i polmoni. Il soggetto asmatico ha queste vie infiammate e di conseguenza più gonfie e sensibili con la possibilità di reagire all’inalazione di determinate sostanze.Quando le vie aeree reagiscono a vari irritanti, i muscoli intorno a loro iniziano a stringere e nel contempo, può generarsi una maggiore produzione di muco. Questo restringe le vie aeree e meno aria fluisce nei polmoni. A volte i sintomi dell’asma sono lievi e vanno via da soli o dopo il trattamento farmacologico. È interessante, ad esempio, notare che spesso nei bambini l’iperresponsività bronchiale scompare quando diventano adulti. Altre volte, no.Quando invece i sintomi diventano più intensi e / o più sintomi si verificano, si sta avendo un attacco d’asma.
I sintomi dell’asma
- Tosse che spesso peggiora di notte o la mattina presto, con la conseguente difficoltà a dormire.
- Respiro sibilante. E’ un fischio prevalentemente espiratorio che si verifica ed è auscultabile quando si respira.
- Oppressione/costrizione toracica. Spesso riferito come un peso sul petto, qualcosa che opprime o che stringe.
- Respiro affannoso. Spesso definito come “non riesco a prendere abbastanza aria”, “mi sembra che l’aria non basti”. Durante il giorno può esserci la continua ricerca di aria tentando respiri profondi e sbadigliando. Diventa evidente in piccoli sforzi come camminare o salire le scale.
Naturalmente non tutte le persone che hanno l’asma hanno tutti questi sintomi. Allo stesso modo, avere questi sintomi non sempre significa che si ha l’asma. Il modo migliore per diagnosticare l’asma con certezza è quello di rivolgersi ad un medico, il quale unirà alla storia del paziente esami chimico-fisici e di funzionalità respiratoria per delineare una diagnosi.
I tipi di sintomi dell’asma che si hanno e la loro intensità possono variare nel tempo. A volte è solo un fastidio, altre volte limitano la quotidianità impedendo di fare anche piccoli sforzi sia perchè ci si affatica presto sia per paura di una crisi.
Trattare i sintomi la prima volta che compaiono è importante. Questo può aiutare a prevenire un grave attacco d’asma. Attacchi di asma gravi possono richiedere cure d’emergenza, e possono essere fatali.
Cosa provoca o fa peggiorare i sintomi dell’asma?
- Allergeni da polvere, pelo di animali, scarafaggi, muffe e pollini di alberi, erbe e fiori
- Irritanti come il fumo di sigaretta, l’inquinamento atmosferico, sostanze chimiche o polvere sul posto di lavoro, composti nei prodotti di arredamento, e spray (come lacca per capelli)
- Farmaci come l’aspirina o altri farmaci antinfiammatori non steroidei e beta-bloccanti non selettivi
- I solfiti in alimenti e bevande
- Infezioni delle vie respiratorie superiori, virali come il raffreddore
- Lo sforzo fisico
- Altre condizioni di salute come malattia da reflusso, stress psicologico e apnea notturna.
L’asma è diversa per ogni persona. Alcuni dei fattori scatenanti di cui sopra possono non influire e altri fattori scatenanti che fanno effetto potrebbe non essere sulla lista.
Le cause dell’asma
A livello scientifico ufficiale la patogenesi che provoca l’asma non è nota. I ricercatori pensano che alcuni fattori genetici e ambientali interagiscano tra loro per causare l’asma, il più delle volte in giovane età. Ad esempio:
- tendenza ereditaria a sviluppare allergie
- genitori che hanno l’asma
- alcune infezioni respiratorie durante l’infanzia
- Il contatto con alcuni allergeni dispersi nell’aria o l’esposizione ad alcune infezioni virali durante l’infanzia o nella prima infanzia quando il sistema immunitario è in via di sviluppo
Alcune curiosità sull’asma
Un articolo apparso su Le Scienze, l’edizione italiana di Scientific American, intitolato Asma infantile e relazioni familiari, riporta uno studio dell’università di Adelaide, in Australia, e del Women’s & Children’s Hospital della stessa città. In base a un’estesa indagine epidemiologica sono giunti alla conclusione che esiste una forte correlazione tra la qualità della vita dei bambini con asma e il livello di stress dell’ambiente familiare di appartenenza.
L’articolo riporta: “L’asma – ha spiegato Michael Sawyer, docente del Dipartimento di psichiatria dell’Università di Adelaide – è un disturbo cronico molto comune nel periodo infantile, ed esiste perciò una nutrita casistica che porta a concludere che la famiglia influenza la percezione dell’esperienza della malattia da parte dei piccoli pazienti.
Un bambino con l’asma che vive in una famiglia in cui sono spesso presenti tensioni e conflitti può essere disturbato dai sintomi in misura maggiore rispetto a un coetaneo che vive in una famiglia più armoniosa”. Secondo il risultato della ricerca, i bambini vengono meno disturbati in famiglie in cui i ruoli sono più chiaramente definiti, in cui sono stabilite regole di comportamento, in cui vi è un maggior interesse per il benessere di ciascuno e un maggior supporto emotivo. Al contrario, bambini che vivono in famiglie meno solide e strutturate appaiono più disturbati da sintomi quali tosse, oppressione al petto, irritabilità e paura.”
Altri studi hanno mostrato una relazione inversa tra asma e dimensioni del nucleo familiare: l’essere figli unici o l’avere un solo fratello contribuisce ad aumentare il rischio dell’insorgenza di asma rispetto a coloro che hanno più fratelli.
Epidemiologia dell’asma
Nel mondo si stimano circa 300 milioni di pazienti asmatici; è presente in tutti i paesi e la sua prevalenza è in aumento in molti di questi, soprattutto tra i bambini. Secondo l’Oms, l’aumento dei casi di asma è del 50% ogni decennio, e sembra quasi sicuramente essere correlato ai fenomeni di urbanizzazione. Nell’Unione Europea la prevalenza varia, a seconda del Paese considerato, dal 4 al 7% e conta 30 milioni di asmatici. In Italia l’incidenza è del 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di pazienti.
Il numero di persone che soffrono di asma è in costante aumento, soprattutto nei Paesi occidentali. Il preoccupante incremento degli ultimi anni è molto rapido e il numero di persone asmatiche nei diversi paesi dell’Europa occidentale sarebbe raddoppiato nel giro di una decade.
La diagnosi
Solitamente e secondo le linee guida si procede a diagnosticare l’asma attraverso una visita medica specialistica che esamina il paziente nei seguenti modi.
Anamnesi: si indaga la storia del paziente per accertare elementi come la presenza di familiari con patologie respiratorie e allergiche, il tipo di lavoro, abitudini e stile di vita (ad esempio se fumatore). Si delinea inoltre la cronologia e l’intensità dei sintomi riferiti dal paziente.
Esame obiettivo: un insieme di rilevazioni sul paziente tra cui la più importante è l’auscultazione per rilevare un eventuale sibilo o fischio nel respiro.
Spirometria: un esame per la misurazione dei volumi e flussi polmonari per valutare l’eventuale limitazione del flusso respiratorio.
2 sono i casi: nel caso la spirometria risulti normale, ma si presume comunque la presenza di asma si prosegue con l’esecuzione dei test di provocazione bronchiale (chimici come il test alla metacolina oppure fisici come la prova da sforzo) per accertare una broncocostrizione eventualmente rilevabile poi con una nuova spirometria.
Nel caso ci sia invece già una broncoostruzione si esegue il test di broncodilatazione per valutare la reversibilità dell’ostruzione.
Studio allergologico: prove allergiche e/o prelievo di sangue per la valutazione radioimmunoallergica.
Altri tipi di test: ad esempio l’esame dell’espettorato indotto e l’esame dell’ossido nitrico.
Il trattamento
In base ai risultati della diagnosi e al livello di gravità si procede con il trattamento terapeutico diversificato in base alla gravità stessa suddivisa in 4 livelli.
I farmaci più utilizzati sono:
- i broncodilatatori: farmaci per inalazione aerosolica o di polvere secca. Solitamente l’utilizzo è in caso di broncoostruzione o per prevenirla ad esempio prima di uno sforzo fisico.
- corticosteroidi inalatori: utilizzati per ridurre l’infiammazione e la soglia di reattività bronchiale.
- antileucotrieni: utilizzati per ridurre gli alti livelli di leucotrieni responsabili della sintomatologia dell’asmatico.
- in caso di asma allergica associata a riniti o dermatiti possono essere utilizzati altri farmaci specifici.
Asma e attività fisica
Sempre nelle linee guida GINA si legge: “Per la maggior parte dei pazienti affetti da asma, l’attività fisica è un importante fattore scatenante le riacutizzazioni di asma. Per alcuni pazienti è l’unico fattore scatenante. Questa condizione, in cui la broncoostruzione da sforzo si risolve spontaneamente dopo 30-45 minuti dall’attività fisica, viene denominata asma da sforzo. Alcune forme di esercizio, come la corsa e altri sport di endurance, sono fattori scatenanti più potenti. L’asma da sforzo può ricorrere in ogni condizione climatica, ma più frequentemente quando l’aria è fredda e secca.
Poiché il trattamento dell’asma da sforzo è efficace, i pazienti non devono temere di svolgere attività fisica. L’obiettivo nella gestione dell’asma è, infatti, quello di permettere a tutti i soggetti di svolgere qualunque attività fisica senza insorgenza di sintomi, anzi, l’esercizio fisico dovrebbe far parte del programma terapeutico dei pazienti affetti da asma da sforzo. L’allenamento fisico riduce la ventilazione necessaria a mantenere un certo livello di attività; poiché la gravità dell’asma da sforzo dipende dalla ventilazione, un soggetto ben allenato affetto da asma da sforzo presenterà sintomi ad un più alto livello di attività fisica rispetto a prima dell’allenamento. È quindi importante raccomandare che i pazienti con asma da sforzo non evitino gli sport e l’attività fisica.”