Chi ha l’asma e pratica sport sa benissimo come lo sforzo sia un possibile stimolo di insorgenza dei sintomi. In moltissimi casi la sola terapia farmacologica è in grado di rimediare a questo inconveniente e permette la pratica sportiva anche ad alti livelli.
C’è però una strategia che stiamo osservando già da tempo essere particolarmente benefica per chi pratica sport e ha l’asma: diminuire l’iperventilazione.
Abbiamo presentato questa possibile strategia al congresso nazionale della SISMES (Società Italiana Scienze Motorie e Sportive).
I disturbi respiratori funzionali (Functional Breathing Disorders) possono complicare l’asma
È stato osservato che alcuni i soggetti con asma che praticano sport iniziano a iperventilare prima dell’esercizio fisico. La conseguente alcalosi respiratoria che ne risulta, non controllata dai farmaci, crea uno stato di attivazione del sistema nervoso simpatico. Ciò include una maggiore eccitazione psicologica e neuronale, che porta ad un aumento del tono muscolare, della parestesia e altera la frequenza e profondità della respirazione. Ciò ha ovvie conseguenze sulla prestazione sportiva.
Asma e sport: il nostro metodo
Durante le sessioni lavoriamo sulla coordinazione respirazione/movimento e respirazione/gesto sportivo evitando qualsiasi metodica specifica di allenamento della forza dei muscoli respiratori (sia inspiratori che espiratori). Tra le esercitazioni proposte inseriamo anche alcuni esercizi specifici per la coordinazione dei muscoli respiratori accessori e del pavimento pelvico oltre a esercizi di sollecitazione dell’equilibrio. Durante il percorso gli atleti possono tranquillamente continuare il loro normale programma di allenamento.
Fino ad oggi abbiamo potuto verificare gli effetti di questa metodica con atleti di vari sport come la canoa, il pattinaggio in linea e artistico, il nuoto, la corsa di endurance (anche ultra trail), il ciclismo, la danza classica e il judo.
I risultati sono sempre stati un aumento della performance e una riduzione dei sintomi dell’asma anche ad intensità più elevate. A seguito della riduzione della frequenza e dell’intensità delle crisi respiratorie, è stato possibile per alcuni atleti ridurre la terapia al bisogno.
Bibliografia
1. Thomas M et al. Breathing retraining for dysfunctional breathing in asthma: a randomised controlled trial. Thorax 2003
2. Thomas M et al. Prevalence of dysfunctional breathing in patients treated for asthma in primary care: cross sectional survey. Br Med J 2001
3. Martinez-Moragon E et al. Prevalence of hyperventilation syndrome in patients treated for asthma in a pulmonary clinic. Archivos de Bronconeumologi 2005
4. Raglin JS. Anxiety and sport performance. Exerc Sport Sci Rev. 1992.
5. McArdle WD, Katch FI, Katch VL. Exercise Physiology: Nutrition, Energy, and Human Performance. Lippincott Williams & Wilkins 2014